Gli esperti al lavoro per il 6G: come cambierà il mondo con la nuova rete
Un occhio al presente e uno al futuro. Che non sia, però, troppo lontano. Perché la rete 6G entro il 2030 dovrebbe diventare realtà.
Mentre in Italia è iniziata la corsa al 5G, che si sta diffondendo capillarmente su tutto il territorio nazionale, in Giappone e in diverse parti del mondo sono già stati avviati i primi studi per quella che rappresenterà una vera e propria rivoluzione per quanto riguarda la concezione delle infrastrutture di rete.
Come riportano diversi media nipponici, il Ministero degli affari interni e delle comunicazioni ha istituito un comitato di ricerca chiamato a sviluppare una strategia per la diffusione del 6G entro la fine del nuovo decennio. In esso, spiccano le figure di Makoto Gogami, Preside dell’Università di Tokyo, e del Ministro Sanae Takaichi.
Il 6G in Europa e negli Stati Uniti
Approfondimenti in corso anche in Europa, dove è la Finlandia a fare scuola: lo scorso 5 ottobre Mika Rantakokko, esperto finlandese di innovazione e sviluppo digitale, annunciava con il suo team dell’Università di Oulu i principi della tecnologia 6G e le linee guida per concretizzare quanto al momento è pura teoria.
Non vogliono mancare l’appuntamento con il futuro nemmeno gli Stati Uniti d’America, con Trump che ha sollecitato la Federal Communications Commission a non rimanere indietro con un tweet diventato presto emblematico: “Io voglio il 5G e anche il 6G negli Stati Uniti il prima possibile. Non c’è alcuna ragione per cui noi dovremmo rimanere indietro”.
Come il 6G cambierà il mondo
Con il 6G cambierà il mondo e si trasformerà il modo di intendere la tecnologia e, con essa, la quotidianità di ognuno. Sarà ancora più stringente l’integrazione tra reale e virtuale, con prospettive da film di fantascienza: si vivrà in smart cities interconnesse, si lavorerà insieme a robot sorprendentemente intelligenti e si girerà con macchine prive del conducente.
Le nuove reti offriranno una velocità di trasferimento di dati 10 volte maggiore rispetto al 5G, arrivando a 1TB al secondo per il download. Nemmeno la conformazione terrestre rappresenterà un problema: maggiore ampiezza e disponibilità di banda si tradurrà in copertura 6G per ogni latitudine e longitudine, anche subacquea.
Le reti del futuro porteranno ad una latenza zero (prossima ai 0,1 millisecondi) del segnale oltre che all’incremento del traffico dati complessivo e degli utenti connessi. Secondo gli esperti, per ottenere prestazioni sensazionali si farà ricorso all’edge cloud computing, ovvero allo sfruttamento omogeneo della rete al fine di distribuire i carichi di lavoro efficientemente lungo tutti i diversi nodi della stessa.
E gli smartphone come si trasformeranno? Difficile da dirsi, anche se i ricercatori hanno già ipotizzato quanto con ogni probabilità diverrà realtà: verosimilmente gli si dirà addio, venendo scalzati da ombre digitali in grado di seguire l’utente in ogni suo passo, raccogliere e fornirgli informazioni autonomamente.
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